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RACCONTI
Nella sezione "Racconti", raccogliamo i passaggi dei libri più belli che la letteratura italiana e internazionale ci hanno regalato. Ci hanno fatto sognare, ci hanno fatto piangere, ci hanno fatto sospirare.
Condividiamo con voi i paragrafi che abbiamo sottolineato nei libri o che abbiamo mancato con un'orecchietta al bordo della pagina. Gli autori che hanno fatto la storia della letteratura animano le nostre pagine e vi fanno compagnia.
Scorri i titoli pubblicati nel blog per leggerne i passi più salienti. Se, invece, stai cercando un autore o libro specifico, usa il box di ricerca che trovi in basso!
Scrivi il titolo del libro o il nome dell'autore e poi clicca sul pulsante della ricerca! Buona lettura!
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Il Cammelliere non era un Guerriero, e aveva già consultato vari indovini. Molti gli avevano detto cose giuste, ma altri gli avevano detto cose sbagliate. Finchè uno di loro, il più vecchio, ed anche il più temuto, gli aveva domandato perchè mai egli fosse tanto interessato a conoscere il futuro. "Per poter agire" aveva risposto il cammelliere "E per cambiare ciò che vorrei non accadesse".
"Allora non sarebbe più il tuo futuro" aveva replicato l'indovino.
"O forse, allora, io desidero conoscere il futuro per prepararmi a quello che verrà".
"Stregatto, […] potresti dirmi, per favore, quale strada devo prendere per uscire da qui?”
“Tutto dipende da dove vuoi andare,” disse il Gatto.
“Non mi importa molto…” disse Alice.
“Allora non importa quale via sceglierai,” disse il Gatto.
“…basta che arrivi da qualche parte,” aggiunse Alice come spiegazione.
Ci sono quelli che vengono schiantati dal dolore. Quelli che diventano pensosi. Quelli che parlano del più e del meno sull’orlo della tomba, e continuano in macchina, del più e del meno, neanche del morto, di piccole cose domestiche, ci sono quelli che dopo si suicideranno e non glielo si legge in faccia, ci sono quelli che piangono molto e cicatrizzano in fretta; quelli che annegano nelle lacrime che versano, quelli che sono contenti, sbarazzati da qualcuno,
Gli orari della vita dovrebbero prevedere un momento, un momento preciso della giornata, in cui ci si possa impietosire sulla propria sorte. Un momento specifico. Un momento che non sia occupato nè dal lavoro, nè dal mangiare, nè dalla digestione, un momento perfettamente libero, una spiaggia deserta in cui si potrebbe starsene tranquilli a misurare l'ampiezza del disastro. Con queste misure davanti agli occhi, la giornata sarebbe migliore, l'illusione bandita, il paesaggio chiaramente delineato.
C’è Lila, questa persona concreta, unica, addormentata accanto a lui, che un giorno era nata e adesso era viva e si agitava nel sonno e tra non molto, come tutti, sarebbe morta; e c’è quest’altra, chiamiamola lila, che è immortale, che temporaneamente abita Lila e poi passerà oltre. La Lila che dorme l’aveva incontrata solo da poche ore. Ma la Lila sempre desta, che non dorme mai, era da tanto che lo seguiva. E lui lei.