Scusa
ero distratto, guardavo il mare
certe volte succede
tu facci caso se ti succede
ci si ammazza un momento con il fiato sorpreso
da quell’andare e tornare che va di passo col cuore
e somiglia alla vita
parola corta, ingombrante
va dalla gola ai calzoni e ci metti una vita a capire cos’è.
Scusa
ero distratto, pensavo a niente
da perfetto imbecille.
Tu invece tieni il mondo sotto controllo,
hai problemi più seri di uno come me
che gioca ad un’altra partita, in attacco, in difesa,
sta sempre in fuori gioco, non prevede avversari,
ma rari momenti di ingenialità.
Se sapessi guardare dalla parte più giusta,
quella zona normale senza strappi o sussulti,
ma non mi è congeniale, non mi è congeniale,
non mi è.
Ma se sapessi guardare dove guardano in tanti,
quella zona normale così calma e mortale,
ma non mi è congeniale, non mi è congeniale,
non mi è.
Scusa
ero distratto, te l’ho già detto,
da questo mare tagliente che non ha niente da fare
e come un velo sottile mi ricopre le spalle e non mi porta da te.
Ma se sapessi trovare quella parte mancante,
quel peccato immortale una volta un istante,
quello mi è congeniale, mi è congeniale, mi è.
Scusa
Scusa se insisto
capisci il senso
certi equilibri perfetti lasciano il segno
marcano il segno
tra intelligenza e passione
dal cazzo al cuore
stesso percorso di ingenialità.
Scusa
ma mi hai distratto.
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