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Questa splendida canzone dei Radiodervish prende ispirazione da Gramsci, che scontò nel 1926 un periodo di detenzione nel carcere pugliese di Turi. Durante la sua prigionia scrisse una poesia alla donna che amava intitolata La rosa di Turi. La canzone dei Radiodervish ha delle parti in arabo di cui riportiamo la traduzione tra parentesi.

Testo:

Sai da un anno in qua
a cicli eterni le stagioni
sono in me
aspetto che
compagni ed angeli si uniscano con me.
Sollevo gli occhi all'improvviso
Vedendo boschi intorno a me
Andare in sogno oltre il soffitto
Senza dimenticare che...

Sai la rosa si è
Completamente ravvivata
Anche se da un anno in qua
Racconti e favole li ascolto dentro me
Chiudere gli occhi all'improvviso
Sentendo boschi intorno a me
E se lo spazio non esiste
Il tempo è carne e credo che
Atomi e vuoto sono in me
La mente è debole per chi
Distintamente come noi
Nuota in un mare che non c'è
Ancora hashish

(Sono passati da me
E mi hanno raccontato
Sulla via per Baghdad
Hassan
Una papera e una colomba
E mi hanno raccontato)

Sai fingendo immobile nei granuli distanti
Pochi secoli in silenzio
Ho contato cento sputi
E sono qua
Ora che il caldo annuncia il gelo
Fragile brezza su di me
La rosa è viva
Certamente
Dopo la neve fiorirà
Atomi e vuoto sono in me
La mente è debole per chi
Distintamente come noi
Nuota in un mare che non c'è
Ancora hashish

(Sono passati da me
E mi hanno raccontato
Sulla via per Baghdad
Hassan
Una papera e una colomba
E mi hanno raccontato)

(Viaggio con la mia anima
Giro con la mia anima
Viaggio all'infinito)

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