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Purtroppo, l’acqua alta a Venezia è un cataclisma che porta con sé distruzione e disperazione. Oltre ai beni privati, alle case, agli oggetti di molti, sono tante le opere d’arte ed i beni d’interesse pubblico che vengono disintegrati da questo fenomeno, che non trova soluzione. In questo scenario apocalittico, arrivano anche le notizie belle…o meglio le reazioni positive alla rassegnazione.

Tra queste, leggo che, grazie all'intraprendenza di una studentessa, i libri di Acqua Alta, una delle più suggestive della città, nel sestiere di Castello, con piccoli barchini e una grande gondola al posto degli scaffali, verranno “riciclati” come opere d’arte. La ragazza in questione è Maria Vittoria Miccoli, bolognese di 22 anni e studentessa al terzo anno dell’Istituto europeo di design (Ied) di Milano.

Le parole di Maria Vittoria: «Era metà novembre, i giorni dell’acqua alta di Venezia, e io continuavo a vedere foto e video della città. Da lettrice e amante dei libri più di altre mi colpivano le immagini dei danni provocati alle librerie, mi facevano stare male». Riferendosi alla libreria, continua: «C’ero stata, la conoscevo e mentre guardavo le foto di quei libri sommersi me ne sono venuti in mente altri. Mi sono detta: andiamo a Venezia, carichiamo alcune centinaia di libri, li portiamo qui allo Ied per trasformarli in oggetti d’arte».



I libri a cui si riferisce Maria Vittoria sono quelli appesi come tele sui muri di Bologna e diventati quadri. I circa 12 mila libri di Venezia, inzuppati dall'acqua salata, erano destinati al macero. Così il 26 novembre è partito un tam-tam che ha coinvolto compagni di studi della ragazza, amici bolognesi e volontari veneziani. Sono stati raccolti centinaia di libri, alcuni destinati allo Ied, altri ad artisti emiliani.

Non tutti sono stati recuperati, ma alcuni si sono trasformati in mini-serre, altri in piccole statue. Anna, una delle colleghe di Maria Vittoria, ha recuperato vecchi numeri di Topolino e qualche romanzo per mescolare i font e assemblare un poster con la scritta: “Be brave”. Un invito a essere coraggiosi che passa attraverso la solidarietà e la genialità di questi ragazzi. Le opere recuperate a Milano saranno all'asta, fino al 22 gennaio sulla piattaforma 32auctions. Il ricavato il sarà devoluto alla Fondazione Querini Stampalia la cui biblioteca è stata danneggiata dall'acqua alta.

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