Molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario. La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.
Se il brano ti é piaciuto, condividilo con i tuoi amici:
Altri racconti su "Citazioni&Poesie"

Avrei mentito, naturalmente. Mentivo molto, e a ragione: per proteggere la verità. Per salvagu...

Vi sono numerosi occasioni nelle quali avremmo ottime ragioni per ridere anche quando abbi...

Dobbiamo chiarire bene la questione della speranza. La speranza è credere che qualcosa succe...