Nella fatica possiamo ritrovare quel benessere che un corpo morto, intrappolato dietro una scrivania o incatenato a una macchina, ci ha tolto. Respirare forte nell’aria del mattino, mentre apriamo un solco nella terra umida di primavera, questo è un esercizio di salute! E nella rinuncia possiamo riassaporare quel piacere dell’avere quando si ha poco, del giorno di festa che non è tutti i giorni, della fame che ci accompagna a tavola e rende un piatto semplice degno di un re.
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