L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Se il brano ti é piaciuto, condividilo con i tuoi amici:
Altri racconti su "Citazioni&Poesie"

Non avevano nient'altro da dirsi? Eppure i loro occhi erano pieni di un discorso più serio; e ...

Preferisco una sconfitta consapevole della bellezza dei fiori, piuttosto che una vittoria in...

Piccina mia: quello che avrei voluto dirti nell'altra lettere e non avuto il tempo di fare, ma...