Salve, o gran mar! Come un eterno aprile
Al canto sempre il riso tuo m’invita
E mi fa ne la carne invigorita
L’onda bollir del sangue giovanile.
Salve, adorato mar! Sgomento al vile,
Tripudio al valoroso, all’egro vita,
Mistero immenso, gioventù infinita,
Bellezza formidabile e gentile!
T’amo allor che l’immane ira nei liti
Frangi, dei lampi al funeral bagliore,
Amo i tuoi flutti enormi e i tuoi ruggiti;
Ma più assai de’ ruggiti il tuo sussurro
Lento e solenne che addormenta il core,
O sterminato cimitero azzurro.
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