Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
da “White Egrets”
Se il brano ti é piaciuto, condividilo con i tuoi amici:
Altre poesie su "Citazioni&Poesie"
Preferisco il cinema. Preferisco i gatti. Preferisco le querce sul fiume Warta. Prefe...
In questa notte in questo mondo Le parole del sogno dell'infanzia della morta Non è mai qu...
Salve, o gran mar! Come un eterno aprile Al canto sempre il riso tuo m’invita E mi fa ne la...